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Disfunzione
erettile (impotenza)
La disfunzione erettile è l’incapacità
dell’uomo di ottenere e/o mantenere una sufficiente erezione
del pene sia per la propria che per la necessità del/della
partner nell’ambito della gestione del rapporto sessuale.
Tale fatto può verificarsi saltuariamente e senza indurre
problemi psicologici o gestionali, ma quando si ripete più
volte e il difetto erettile diventa più importante per qualità
e/o quantità allora si attivano le problematiche con essa
connesse. La disfunzione erettile frequente induce sia questioni
emotive che di relazione e spesso induce la riduzione dell’autostima
con un rafforzamento dei processi disfunzionali. Le cause sono numerose
e diverse e non tutte sempre chiare o semplici da dimostrare e quindi
trattare. La disfunzione erettile peraltro non è la conseguenza
inevitabile dell’invecchiamento.
L’incidenza della disfunzione erettile (comunemente denominata
impotenza) è di circa il 10% della popolazione occidentale
generale, ma arriva al 50% nell’età compresa tra i
40 ed i 70 anni. Purtroppo la questione viene affrontata adeguatamente
solo da una piccolissima parte degli uomini interessati in tutte
le età ed in particolare negli uomini giovani, sia per minimizzazione
che per timore o vergogna. Questo atteggiamento porta spesso al
peggioramento del quadro complessivo che invece spesso può
essere risolto anche abbastanza facilmente, se non sempre rapidamente,
dopo la accurata diagnosi delle cause.
IL PROCESSO ERETTILE
Il processo erettile inizia nel cervello e coinvolge
sia il sistema nervoso che quello vascolare. I neurotrasmettitori
(le molecole che consentono alle componenti del sistema nervoso
di comunicare tra loro e con le cellule dei tessuti di destinazione
degli impulsi) vengono emessi lungo i circuiti di attivazione e
disattivazione della risposta erettile del pene; in relazione a
quale delle due attività domina, si attiverà o disattiverà
il processo erettile. Gli stimoli fisici e psicologici convergono
così sul circuito che deve attivare l’incremento di
afflusso di sangue (parte arteriosa) al pene e che deve decrementare
il deflusso (parte venosa) dal pene. Le due arterie peniene portano
il sangue ai due corpi cavernosi, mentre l’arteria spongiosa
lo porta al glande, cosicché l’aumento di quantità
ingorga la rete vascolare dei corpi cavernosi e del glande gonfiandoli:
la rigidità è dovuta al delicato equilibrio che si
realizza tra la pressione aumentata nella rete vascolare e la rigidità
elastica della tonaca albuginea che la riveste. La pressione viene
anche sostenuta dalla chiusura parziale, per compressione e contrazione
delle fibre muscolari lisce nei pressi delle valvole, delle vene.
Nella rete vascolare peniena l’attività viene anche
sostenuta dalla liberazione di molecole vasodilatanti quali il biossido
e l’ossido d’azoto (NO2 e NO) che agiscono attivando
l’adenilciclasi, l’enzima che ottiene il cGMP dal GTP
convertito in GDP; tale processo è mantenuto in adeguato
equilibrio da un secondo enzima, la 5-fosfodiesterasi, che che trasforma
il cGMP in GMP disattivando il processo di vasodilatazione.
Come si può comprendere il processo erettile è frutto
di diversi meccanismi erettivi molto delicati che possono invertirsi
anche rapidamente attivandolo o disattivandolo.
LE CAUSE DELLA DISFUNZIONE ERETTILE
La stragrande maggioranza dei soggetti che soffrono
questo male comunque gode di buona salute generale. Le cause sono
quasi sempre di natura psicosomatica e si manifestano in un insufficente
afflusso di sangue nel pene durante il processo di erezione: la
funzione circolatoria dell'organismo risulta compromessa e pertanto
il pene non diventa rigido.
Abbiamo visto come tutto il processo di erezione
parta nel cervello: sono una o più cause psicologiche che
scatenano i sintomi della disfunzione. La depressione, i sensi di
colpa, le preoccupazioni, lo stress, l’ansia concorrono ad
inibire la risposta erettile e della libido (desiderio sessuale)
in maniera più o meno cosciente a seconda della situazione
e del soggetto esaminato. Frequentemente ciò è dovuto
alla comparsa di disfunzione erettile per una o più delle
cause precedenti, attivando il quadro persistente di disfunzione
erettile da paura per la prestazione… una specie di circuito
che tende a chiudersi su sé stesso. Tale situazione finisce
per amplificare le vere ragioni della disfunzione erettile.
In certi casi possiamo constatare la natura organica
delle cause scatenanti: le malattie vascolari come l’arteriosclerosi,
ovvero l’irrigidimento e la restrizione delle arterie, causa
la riduzione del flusso del sangue nella rete vascolare corporea,
ma anche solo nelle arterie di apporto al pene, che porta alla riduzione
dell’afflusso di sangue al pene e quindi all’impotenza
erettile. E’ connessa all’età e pertanto è
la ragione dell’impotenza in circa il 60% degli uomini con
più di 60 anni; tuttavia ci sono condizioni comportamentali
che possono favorirla anche in soggetti molto più giovani,
quali spesso sono i fumatori. I fattori di rischio maggiore in ordine
di più importante azione sono il fumo, il diabete, l’ipertensione,
l’ipercolesterolemia. Anche i traumi della regione lombosacrale
e pelvica possono indurre lesioni nel midollo spinale corrispondente
e nella rete neuronale pelvica cosicché, sia in modo temporaneo
che definitivo, si determina la disfunzione erettile.
LE SOLUZIONI
Le soluzioni per questa disfunzione sono diversificate
anche a a seconda della gravità della situazione: sappiamo
per certo che aumentando il flusso del sangue portato al pene nel
momento dell'erezione, il pene diventerà più rigido
e più ingrossato, qualsiasi siano le cause della disfunzione.
Diventa fondamentale quindi assicurare un'ottima vascolarizzazione
nei tessuti del pene e prendere la necessaria confidenza con se
stessi ed il proprio corpo in modo da eliminare ansia e stress.
Non sono rari i casi infatti in cui un paziente convinto di possedere
un pene dalle misure minime si stressi a tal punto da rifiutare
qualsiasi erezione.
Bisogna necessariamente agire sui muscoli che controllano
il processo di erezione in modo che possano pompare più sangue
all'interno e rendere più rigido il pene. Esistono diversi
integratori alimentari che possono aiutare a migliorare
l'afflusso di sangue al pene, ma la migliore soluzione è
senza dubbio alcuno rappresentata dagli esercizi per
il pene: ancora una volta, il semplice allenamento dei muscoli
pelvici interessati nel processo di erezione, ci assicura un rafforzamento
che andrà a contrastare in maniera efficace e duratura sia
le possibili cause psicologiche, che buona parte di quelle organiche
visto che questi stessi esercizi oltre ad arrecare principale beneficio
di aumentare le misure del pene, possono realmente insegnarci una
più profonda conoscenze di noi stessi e del nostro corpo.
C.T.
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